Sono in aumento gli autorevoli studi che concordano nell’affermare gli innumerevoli vantaggi del bilinguismo sotto numerosi punti di vista, a prescindere dall’età della persona e dalle lingue parlate. Indubbiamente i benefici aumentano tanto più precoce è l’esposizione costante alle diverse lingue. Non bisogna pensare che le lingue madri vengano imparate o insegnate, poiché sono considerate tali solo quando la loro acquisizione avviene gradualmente per contatto quotidiano e seguendo l’innato istinto di esprimersi. Non vi è dunque un’età o una fase dello sviluppo ideale per iniziare a parlare a un bimbo in più lingue, ognuno sviluppa il linguaggio in momenti diversi, ma prima lo si fa meglio è. Nella nostra società, sempre più multietnica e globalizzata, essere bilingue rappresenta un vantaggio lavorativo e culturale in termini di apertura al confronto e alla tolleranza. Non vanno inoltre sottovalutati i grandi vantaggi cognitivi, quali la predisposizione ad apprendere velocemente altri idiomi, lo sviluppo dell’attenzione selettiva, la flessibilità mentale e l’abilità nel gestire diverse mansioni contemporaneamente. Infine è infondata la paura che i bambini facciano confusione o si sforzino troppo nel gestire due lingue, in quanto l’assimilazione è come detto naturale e spontanea e il cosiddetto “code – switching” è un aspetto normale e per nulla preoccupante. Per saperne di più visitate il sito http://www.bilinguismoconta.it/ e scaricate i documenti allegati
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