Con le classi 5° elementare e 1° – 2° – 3° media abbiamo in questi due mesi e mezzo lavorato sulla storia della musica ognuno con un proprio periodo ed in gruppi di 3. Dopo di che ogni gruppo ha dovuto relazionare davanti la classe le proprie ricerche dovendo spesso con alterne vicende rispondere ai dubbi dei compagni.
Le ricerche sono state tutte scritte sul quaderno a mano o al massimo veniva concessa la battitura della ricerca su computer questo per cercare di evitare al massimo l’inutile e sterile copia e incolla. Usciti da questa fase i ragazzi della 5° elementare che si occupavano di storia musicale dei popoli antichi si sono imbattuti in forme strumentali degli antichi Greci e Romani. Ci siamo focalizzati su un flauto di Pan in terracotta e abbiamo deciso insieme di provare a ricostruirlo.
Siamo quasi alla fine dell’opera. Quando posso, anche se molto impegnativo per me (pur spiegando le fasi e come comportarsi, il caos creativo in classe prende il sopravvento e io sono sommerso da richieste di ogni genere), mi piace l’idea che si costruiscano oggetti sonori perfettamente funzionanti.
L’oggetto sonoro è spesso luogo di sintesi matematica, fisica acustica, estetica, aspetti della nostra biologia, storia dell’artigianato. Inoltre facciamo anche calcoli economici per vedere quanto ci costa il singolo pezzo. Per questo strumento abbiamo “sforato” avendo utilizzato anche il DASH.
Il lavoro manuale mette il ragazzo alla prova, spesso sbaglia, gli fa conoscere la propria forza fisica e di carattere, insieme alla precisione. Le mani diventano i primi attrezzi e tutto il corpo prova a connettersi per collaborare al risultato finale. L’idea è che poi proveremo ad imparare una breve ricostruzione di una traccia sonora antica che abbiamo trovato sul WEB. Proveremo, ascoltandola, a trascriverla in partitura moderna facendo prima il dettato ritmico e poi quello melodico.
Nelle foto lo stato di avanzamento dei lavori.”