Come è ormai tradizione da alcune stagioni, le classi medie hanno festeggiato l’inizio di un nuovo anno scolastico con una passeggiata nella natura tutti insieme. All’inizio abbiamo dato le dovute raccomandazioni soprattutto riguardanti il modo di procedere in gruppo lungo la ciclabile e cioè quello di mantenersi sulla carreggiata di destra come da codice della strada. Tale invito è echeggiato decine di volte lungo tutta la giornata. Speriamo sia servito a qualcosa. Ed ora passiamo a descrivere il percorso scelto. Abbiamo camminato sulla greenway del torrente Morla e del torrente Quisa passando dal bacino orografico della Val Seriana alla Val Brembana per poi ritornare in Val Seriana, dove ha sede la nostra scuola. Rispetto alle gite al Canto Alto oggi i dislivelli erano minimi. Ci siamo indirizzati per San Colombano e attraverso via Alcaini e a d’altre piccole strade a basso scorrimento, siamo giunti in territorio di Ponteranica salutati dalla prima stazioncina del trenino delle valli dismesso sciaguratamente nel 1966. Pensate che all’epoca un turista o viaggiatore partito da Milano poteva senza scendere dal treno arrivare a Piazza Brembana o a Clusone. Poco oltre ci siamo immessi in un ramo della ciclabile passando in mezzo alle case trovando poi una seconda stazione oggi diventata tra le altre cose un’officina per la riparazione gratuita delle biciclette. Più avanti ci siamo imbattuti in un manufatto grandioso e molto bello cioè la galleria oltrepassante la statale per Almè. Se la memoria non mi inganna tutta l’opera comprendente gallerie, viadotti, centrali idroelettriche per produrre la corrente continua necessaria al movimento dei treni terminata in poco più di 2 anni tra il 1904 e il 1906 in quanto la regina dell’epoca voleva venire a giocare al Casinò di San Pellegrino. Dopo la galleria ci siamo immersi nel verde e pur essendo molto vicini alla citta ci siamo trovati di fatto in un’altra dimensione. Poco più avanti abbiamo incontrato il maneggio il Quadrifoglio dove nei prati immobili stavano due aironi cenerino. Subito dopo una stele che ricordava un eccidio di partigiani avvenuto nel 1944 conosciuto come il fallito attacco alla villa Masnada di Mozzo. Circa alle ore 11 siamo arrivati al santuario di Sombreno con una vista straordinaria sulla pianura e sulle montagne. Mentre ci stavamo rifocillando un simpatico custode ci ha pregato in non buone maniere di recarci altrove anticipando così il nostro stop alla Madonna della Castagna altro santuario dotato di fontana. Lungo questo percorso scendendo una bellissima scaletta in acciottolato siamo arrivati nella parte bassa del paese di Sombreno con ville del 700 di Leopoldo Pollack. Arrivati poi alla Madonna della Castagna ci siamo concessi una lunga sosta di quasi 2 ore dove abbiamo pranzato e lasciato i ragazzi al gioco libero. Il gioco libero è stato fonte di molte osservazioni. A parte però piccoli episodi i ragazzi si sono comportati bene e creativamente e senza l’assillo del telefonino ci sono guardati in giro e nell’ambiente hanno trovato stimoli a sufficienza per costruire capanne, sculture e giocare a guardia e ladri. Verso le 13:15 abbiamo dato il via per il ritorno. Assetati ci siamo riempiti la gola e le bottiglie d’acqua. In questo piccolo giro ad anello abbiamo scavalcato il colle ritornando sulla pista ciclabile. Tornando sui nostri passi prima di giungere alla galleria abbiamo preso a destra dove la strada ha ripresa a salire. Dopo lo scollinamento e aver incontrato una lepre agilissima siamo giunti al monastero benedettino della Val Marina, sede legale e logistica del Parco dei Colli. Altro breve tratto di greenway e all’altezza di via Mairone da Ponte infiliamo di gran carriera via Pescaria arrivando in orario, stanchi ma felici a scuola. E’ incredibile come il territorio ci dia spunti per poter trattare varie materie. Speriamo inoltre che tale tragitto possa essere di suggestione per gite domenicali con le vostre famiglie. Chiara, Irene, Sara e Oliviero gitaMedie3 gitaMedie2

Altre Attività

Esperienza da videomaker e attori per i ragazzi di 2a media
L’esperienza di epica e video continua in 1a media
L’epica al servizio dell’etica