È la quarta volta che vado a dialogo nel buio!
Ci sono momenti di questa gita che si ripetono: il viaggio in treno, lo stupore dei ragazzi alla vista dell’imponente ed antico edificio dell’istituto dei ciechi, l’impazienza prima di entrare, l’attesa di quasi un’ora prima del proprio turno all’interno di un grande cubo nero in cui è allestita la mostra, la paura del buio e di cadere in acqua da un motoscafo guidato da un cieco…. altri momenti e impressioni sono sempre nuovi e riguardano il mio percorso all’interno della mostra. Ogni volta che sono entrata in quel cubo l’emozione è stata diversa, quello che ho toccato, annusato, percepito non è mai stato uguale! Ogni volta penso di sapere cosa mi aspetta e invece cambia totalmente, non perché cambia realmente l’allestimento, ma perché in quel grande spazio buio le percezioni si amplificano e mi perdo in un angolo sempre diverso: una volta al mercato, un’altra mi sono spaventata incontrando una mucca, questa volta ho sentito gli odori di mare, di erba, di caffè e la dimensione dello spazio, piccolo in casa, grandissimo sulla spiaggia. Nel passaggio tra un ambiente e l’altro la guida mi ha detto: “Chiara, alzati, il soffitto è in alto!!” Non me ne ero accorta e rimane un mistero come abbia fatto ad accorgersene lei, ma stavo camminando chinata per paura di picchiare la testa contro uno spigolo!
Per i ragazzi è lo stesso: entrano a gruppi di 6-7, a volte con un insegnante altre volte senza, ma sempre accompagnati da una guida della mostra non vedente. Sono persone molto disponibili, che raccontano come fanno a vivere tutti i giorni in questa giungla di città in cui sembra impossibile trascorrere un’ora, immaginiamoci una vita! Spiegano come fanno a vestirsi, a portare i figli a scuola, a cucinare, come vedono loro, per la maggior parte in bianco e non in nero come si pensa, come sia normale non vedere, spesso non hanno mai potuto farlo, per cui non sanno neppure come significhi vedere.
All’entrata della mostra è riportato un dialogo tra un vedente è un non vedente.
Il vedente dice: “ma che bella rosa!”
Il non vedente: “è finta!!”
Il vedente: “Ma ha dei petali bellissimi!!”
Il non vedente: “Sono di carta!!”
Il vedente: “Ma ha lo stelo che sembra di giada!”
Il non vedente: “è di plastica!”
Il vedente: “Ma come fai a saperlo?”
Il non vedente: “Semplice, tu la vedi!!!”
Anche se solo per mezzora, abbiamo visitato il rinnovato Museo di Scienza Naturali. I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti dagli scheletri dei dinosauri, quindi varrebbe la pena pensare a una futura gita dedicata a questo luogo speciale …
Chiara Pizzigalli (insegnante)